FORLÌ – Le parole hanno un peso. Possono costruire ponti o innalzare muri, aprire dialoghi o chiudere opportunità, riconoscere dignità o toglierla con una sola espressione.
È da questa consapevolezza che è partito in data 11/12/2025 un primo incontro formativo che ha coinvolto le classi III AU e III CU del Liceo Morgagni di Forlì, nell'ambito del progetto "Differenze 2.0" promosso da UISP e finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità (avviso violenza 2022).
A guidare studentesse e studenti in questo percorso di scoperta è stata la dottoressa Chiara Cretella, operatrice della Casa delle Donne di Bologna, assieme a lei lo spazio scolastico è diventato spazio di riflessione collettiva sul linguaggio come strumento di potere, rispetto, troppo spesso di sopraffazione.
Il punto di partenza è stato il modello di Duluth, riferimento internazionale per comprendere le dinamiche della violenza nelle relazioni. Un modello che mostra con chiarezza come il linguaggio non sia mai neutro: può svalutare, controllare, isolare, normalizzare comportamenti tossici. La dottoressa Cretella ha invitato le ragazze e i ragazzi a interrogarsi su quali parole includono davvero e quali, invece, feriscono. Su come gli stereotipi si annidino nelle narrazioni quotidiane, negli spot pubblicitari, nelle battute apparentemente innocue, contribuendo a perpetuare disuguaglianze e squilibri di potere.
Il confronto è stato intenso e partecipato. Si è parlato di segnali linguistici che rivelano prevaricazione, di immagini che veicolano messaggi sessisti nella comunicazione di massa, di come rendere il nostro modo di esprimerci più consapevole, rispettoso e attento alle differenze. Non si è trattato di imporre divieti, ma di allenare lo sguardo critico: riconoscere i meccanismi invisibili che alimentano discriminazione e violenza è il primo passo per disinnescarli.
Perché il cambiamento culturale passa anche da qui: dalle parole che scegliamo di usare e da quelle che impariamo a non pronunciare più.
Un messaggio forte, che il progetto "Differenze 2.0" porta nelle scuole per costruire una società più giusta, a partire dal linguaggio che la abita.
La strada è appena iniziata, ma la direzione è chiara: verso un futuro in cui ogni parola conti, nel senso più pieno del termine.
Per la Redazione UISP Forlì Cesena
Roberto Babini
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